La coscienza dell’essere umano è collegata all’iperspazio
La realtà non più oggettiva, ma specchio della mente
La ricezione e l’emissione di informazioni del nostro Essere implica un complesso procedimento comunicativo, dove alla base di tutto risiede la manifestazione della coscienza. Il nostro organismo possiede mezzi per apprendere, elaborare e trasmettere una miriade di input che dipingono la realtà e forgiano la nostra vita. Anche se la scienza ha percorso un sentiero di crescita segnato da innovative scoperte, sorgono ancora molti dubbi su determinate letture del mondo circostante e della nostra interazione con esso. Alcuni scienziati stanno lavorando su molteplici aspetti per rispondere ad alcune domande che nel corso del tempo sono rimaste senza soluzione, ma che plausibilmente l’uomo ha sempre saputo e progressivamente ha dimenticato.
Si è scoperto che il DNA non è solo adibito per produrre proteine ma è un mezzo di immagazzinamento dati e di comunicazione, un vero e proprio computer biologico. Questo 90% sembra seguire le regole del linguaggio umano. Gli alcalini del DNA seguono la grammatica linguistica con le rispettive regole, supportando l’evoluzione non casuale delle lingue emerse nel tempo ed ereditate nel DNA.
Emerge l’importanza energetica e frequenziale del suono sulla coscienza e sull’organismo. Le reazioni energetiche divengono in questo modo verificabili, sostenendo un continuo mutamento del nostro stato su variazioni ondulatorie.
L’ipercomunicazione dovrebbe interconnettere la coscienza nell’Iperspazio attraverso questi cunicoli spazio-temporali con l’aiuto diretto della spinta elettromagnetica. L’Ipercomunicazione è una trasmissione di informazioni che avviene attraverso queste porte oltre lo spazio-tempo nel cosiddetto Iperspazio, un universo a più dimensioni, definibile dal punto di vista matematico, senza appunto spazio nè tempo. Una tecnica di telepatia che utilizza dei cunicoli spazio-temporali, gli equivalenti in forma microscopica dei cosiddetti ponti Einstein-Rosen generati da stelle morte in prossimità dei buchi neri.
Attraverso il DNA si possono immettere e richiamare dati ed entrare in contatto con altre intelligenze universali, con l’ausilio di questa psichica e cosciente comunicazione che sorvola le nostre consuete capacità sensoriali.
La famosa Ragnatela Cosmica delle culture sciamaniche, scoperta scientificamente, svela come il vuoto quantistico sia costituito da un’energia che mette in connessione le nostre coscienze con il cosmo, la connessione divina dell’unificazione, del tutto.
Ancora una volta l’importanza dell’energia e della modulazione di quest’ultima fornisce spiegazioni su molti fenomeni anomali naturali e sui rapporti dell’Essere con l’Universo intrinseco ed estrinseco. Stati alterati di coscienza, esperienze di pre-morte ed esperienze fuori dal corpo trovano validi nutrimenti in queste interazioni su livelli vibrazionali differenti e decisamente efficienti.
La consapevolezza del Sè può impennare la sua ascesa con mezzi che alterano lo stato ordinario, immettendo energia nella struttura multidimensionale del nostro universo ed espandendosi su altri livelli di realtà. L’Energia è tutto, e l’energia anima vibrazione, frequenze che si propagano nello spazio-tempo e nell’Iperspazio.
In questo modo, con una mutazione energetica del nostro Sè, esperiamo livelli di realtà che si celano dietro la relativa maschera del mondo materiale. Sebbene ogni parte della materia corrisponda ad una o più frequenze, l’alterazione o l’amplificazione di essa ne cambierebbe la struttura. Ed allora il suono, come oscillazione energetica che prende vita attraverso un mezzo di propagazione, e quindi l’energia totalizzante, assembla e struttura ogni forma, ogni realtà. L’intero Universo si materializzò da un principio di energia, da una frequenza che generò la vita e le strutture esistenti che ci circondano.
“In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio.”
La materia come sostanza non esiste, tutto è il risultato di un’elaborazione vibrazionale in cui si manifesta in quello che decodifichiamo con i nostri sensi.
Queste modulazioni ed informazioni sostengono e modificano il nostro DNA fino a caratterizzare il frutto ricettivo ed emissivo della nostra coscienza. Nel DNA sono presenti 64 possibili codici di aminoacidi costituiti da carbonio, ossigeno, idrogeno ed azoto. Ma di queste 64 soluzioni, attualmente ne vengono usate 20. Ciò che attiva e disattiva queste funzioni sono le emozioni. Le emozioni risultano essere sempre onde vibrazionali che influiscono notevolmente sulla struttura del DNA.
Interazioni fra coscienza, corpo, ambiente e sincronicità
Questa visione sembra trovare riscontro anche nelle più recenti scoperte compiute in ambito biochimico dalla Perth, la quale ha accuratamente studiato la sottile interazione esistente tra mente, sistema nervoso, sistema endocrino e sistema immunitario, giungendo sostanzialmente a confermare la realtà energetica dell’essere umano e la sua indissolubile unità mente/corpo.
Questa incredibile possibilità di comunicazione e di istantaneo scambio di informazioni farebbe parte di un intreccio che permea tutto l’universo (entalgement), un infinito campo di coscienza, come già detto, una vera e propria Mente Universale .
Anche l’essere umano è un sistema al cui interno vivono altri sistemi più piccoli (come le cellule) ed è egli stesso inserito in un sistema più ampio, chiamato organismo Uomo. Vi è quindi una Mente Universale più vasta di cui la mente individuale è solo un sottosistema; tale ipotesi è una convalidazione, attraverso la fisica moderna, dell’Inconscio Collettivo proposto da Carl Gustav Jung.
La nostra mente sarebbe inconsciamente connessa e dipendente da una Mente e una Coscienza generale che permea tutto l’Universo, di cui noi siamo un piccolo frammento, proprio come le particelle subatomiche e i fotoni che navigano nel vuoto cosmico aggregandosi a formare la materia di cui noi siamo costituiti (particelle e fotoni che percorrono l’infinito campo di Higgs).
Questo spiegherebbe i fenomeni di sincronicità, come si può capire da questo racconto:
“Un esempio di sincronicità inteso come comunicazione dell’inconscio collettivo è dimostrato dal comportamento della scimmia giapponese Macaca Fuscata. Una di queste colonie viveva isolata sull’isola di Koshima, dove nel 1952 l’uomo diede alle scimmie una “spinta” evolutiva: forniva loro delle patate dolci gettate sulla sabbia. Erano stati approntati una serie di posti di osservazione, nei punti d’incontro del territorio del gruppo. Abitualmente le giovani scimmie imparano le abitudini alimentari dalle madri, che insegnano a loro cosa mangiare e come comportarsi con il cibo stesso. Esse avvicinarono le nuove scorte di cibo “artificiale”, ma nulla nel loro comportamento le rendeva capaci di alimentarsi con patate dolci selvatiche, perchè coperte di sabbia. A un certo punto Imo, una femmina di diciotto mesi, risolse il problema, portando le patate giù verso il torrente e lavandole prima di mangiarle, originando così una vera rivoluzione culturale. Piano piano, la nuova “abilità” si sparse attraverso la colonia, ma poi successe ancora qualcosa di straordinario: nell’autunno di quell’anno, un numero imprecisato di scimmie di Koshima lavava le patate dolci nel mare, perché Imo aveva fatto l’ulteriore scoperta che l’acqua salata non solo puliva il cibo ma gli dava un interessante nuovo sapore. La cosa però incredibile è cheil comportamento era apparso spontaneamente anche in altre colonie di scimmie su isole molto lontane, senza che avessero potuto comunicare, come se questa abilità fosse stata trasmessa da una comunicazione inconscia fra i cervelli delle scimmie della stessa specie.”
La comunicazione inconscia dei nostri cervelli, che si comportano come se fossero i neuroni di una Mente Universale, spiegherebbe quindi i fenomeni di telepatia.
La realtà non più oggettiva, ma specchio della mente
L’immagine quantistica della realtà, non è più oggettiva come si riteneva in passato, ma dipende in parte dall’osservatore, come se fossimo circondati da un enorme specchio che riflette le proiezioni della nostra mente.
La fisica quantistica abbatte definitivamente l’utopia di una realtà oggettiva. La natura di ogni fenomeno osservato è inevitabilmente soggettiva e varia in relazione al colui che la percepisce; una delle maggiori stranezze della fisica quantistica è che quando cerchiamo di isolare e osservare un singolo raggio di luce (fotone), in quell’istante il fotone si trasforma in una particella, allo stesso modo, quando osserviamo una particella, in quell’istante si ritrasforma in raggio di luce, come se noi, che stiamo osservando, potessimo influenzare la sua natura.
Questo è il principio della trasformazione dell’energia in massa e viceversa, scoperta da Albert Einstein nel 1921, ma la cosa inspiegabile è quella influenza dell’osservatore, come se le particelle avessero una coscienza che interagisce con la nostra, modificando il loro stato fisico… per questo motivo i fisici Bohr e Heisenberg modificarono la terminologia utilizzata nell’ambito delle ricerche scientifiche, sostituendo la parola “osservatore” con “partecipatore”. Essi giunsero anche alla conclusione che esiste un’intrinseca inadeguatezza del linguaggio nella descrizione dei fenomeni, per cui la comprensione della realtà quantistica è essenzialmente esperienziale e difficilmente formulabile attraverso la razionalità e la logica.
Il vuoto cosmico come campo di coscienza e l’Universo come ologramma contenuto in ogni particella
Il campo quantistico (campo di Higgs) è l’entità fisica fondamentale alla base della Realtà Universale, un vero e proprio campo di Coscienza che occuperebbe il vuoto cosmico. Tale campo è un intreccio di comunicazioni, presente ovunque nello spazio e le particelle non sono altro che condensazioni locali della sua energia, sempre connesse e informate in tempo reale di quello che succede nel cosmo.
La sua principale caratteristica è la comunicazione, secondo cui parti lontane di uno stesso sistema interagiscono tra loro istantaneamente con una velocità di comunicazione continua ed istantanea, come se tutto l’universo fosse unito da una forma di consapevolezza. A partire da questo principio sono sorti tutti i successivi metodi di interpretazione della realtà e della natura umana.
Il neurofisiologo Pribram e il fisico Bohm hanno recentemente unito i risultati delle loro ricerche per dar vita ad un’interpretazione della realtà che si avvale di un’analogia con ilfenomeno olografico, per cui tale visione prende il nome diparadigma olografico. In parole semplici l’Universo sarebbe un enorme modello tridimensionale (ologramma), contenuto e rappresentato fedelmente in ogni sua parte, al punto che anche anche una micro-particella subatomica lo riproduce all’interno. Qualsiasi particella atomica o subatomica contiene all’interno l’immagine tridimensionale (ologramma), il progetto insomma di tutto l’Universo, e grazie a questo tutto ciò che è contenuto nell’Universo vive in uno stato di continua connessione e compartecipazione. Tale paradigma svela che la realtà comunemente percepita (realtà esplicita) è proprio l’ologramma, o proiezione olografica, di una realtà energetica non localizzata situata ad un livello più profondo (realtà implicita) che il cervello filtra ed interpreta costantemente per renderla razionalmente comprensibile.
Il fisico Henry Margenau parte dalla considerazione che la realtà è un unico grande sistema all’interno del quale possono essere estrapolati un’infinità di altri sistemi minori; la loro considerazione dipende dal tipo di studio che si vuole effettuare. Anche l’essere umano è un sistema al cui interno vivono altri sistemi più piccoli (come le cellule) ed è egli stesso inserito in un sistema più ampio, chiamato organismo Uomo. Vi è quindi una Mente Universale più vasta di cui la mente individuale è solo un sottosistema; tale ipotesi è una convalidazione, attraverso la fisica moderna, dell’Inconscio Collettivo proposto da Carl Gustav Jung.
Questa Mente Universale potrebbe esprimersi attraverso un infinito campo di coscienza, ospitato nel vuoto cosmico come un’intreccio di comunicazioni (campo di Higgs) in cui l’energia si alterna alla materia.
La motivazione per cui la maggior parte degli esseri umani condivide la stessa visione del mondo, è dovuta all’esistenza di un consenso comune inconscio, ossia una condivisione collettiva del modo di percepire la realtà insita nella Mente Universale Collettiva della specie umana. Ogni individuo crea e mantiene in piedi la costruzione di questa realtà costantemente ed inconsapevolmente attraverso il suo contatto inconscio simultaneo con tutti gli altri individui.
La natura di un individuo e la genesi delle sue malattie possono essere comprese solo considerando il suo rapporto con l’intera specie di cui fa parte.
La Fisica quantistica convalida l’omeopatia
LE PIU’ RECENTI TEORIE DELLA FISICA QUANTISTICA E LA DIMOSTRAZIONE DELLA MEMORIA DELL’ACQUA DIMOSTRANO LA VALIDITA’ DELL’OMEOPATIA.
L’omeopatia si basa su una forma di informazione immagazzinata nella materia e rilasciata nell’organismo, nel quale agisce a livello di bioregolazione, cedendo informazioni alla cellula tramite biofrequenze di risonanza che vanno a riprogammare l’attività di cellule e tessuti, come dimostrato dalle ricerche dell’equipe del premio nobel Luc Montagnier.
Anche un rimedio altamente diluito fino a perdere traccia fisica della sostanza originaria non perderebbe però l’informazione, trasmessa all’organismo. Questa informazione, sotto forma di biofotoni ed energia di risonanza, sarebbe in grado di superare le membrane cellulari e tutti i blocchi riequilibrando direttamente l’organismo (vedi capitolo precedente).
Lo yoga e la meditazione come strumento per favorire la fusione della nostra coscienza con la Coscienza Cosmica che permea l’Universo quantistico
Oggi centinaia di studi scientifici dimostrano cha la pratica dello yoga, oltre a donare calma e serenità, rallenta l’invecchiamento biologico del nostro organismo. Ma la fisica quantistica dimostra che l’effetto più importante è l’espansione di coscienza e di consapevolezza.
Chi pratica con costanza e completezza questa disciplina dimostra di avere più concentrazione, più energia e di migliorare anche il punteggio nei test cognitivi. Questo è facilmente spiegabile con l’aumentata capacità di sfruttare entrambi gli emisferi cerebrali, in particolare il destro, deputato alla creatività e all’intuizione, a dimostrazione di un migliore utilizzo del cervello.
In meditazione, man mano che le onde cerebrali rallentano, i due emisferi si connettono, sintonizzandosi anche con i centri nervosi profondi. Le varie aree del cervello entrano così in risonaza e si collegano tra di loro, proprio come i musucisti di un’orchestra. Questo determina non solo un effetto di rimozione di stress, garantendo una maggiore capacità di sfruttare le capacità cognitive, ma ci dona anche un aumentato livello di consapevolezza, che contribuisce sensibilmente alla nostra crescita personale, mettendoci in contatto con la rete di comunicazioni che permeano l’universo quantistico.
L’aumentata consapevolezza porta alla luce gli effetti negativi dei traumi psichici della nostra vita, aiutandoci così ad accettarli e a superarli. Da un punto di vista biochimico lo yoga, il pranayama e la meditazione fanno aumentare il livello delle endorfine del buon umore e della serotonina, la sostanza che infonde pace e serenità, ma recenti studi dimostrano che contribuisce anche ad aumentare i livelli di acido gamma butirrico (Gaba), un importantissimo neurotrasmettitore del nostro cervello, che rappresenta un sedativo naturale. A ciò si aggiunge un accrescimento dei livelli del “fattore neurotrofico cerebrale”, indispensabile per la crescita e il mantenimento in salute dei nostri neuroni.
Non a caso livelli ridotti di questi neurotrasmettitori sono associati ad ansia e depressione. Anche il mondo scientifico psichiatrico riconosce questi benefici e in un recente articolo apparso sulla autorevole rivista “Frontiers in Psychiatry”, si evidenziano effetti benefici anche contro patologie importanti come la depressione, la schizofrenia, la sindrome da iperattività e da deficit d’attenzione. Uno studio pubblicato su”Indian Journal of Psychiatry” conferma che la pratica yoganormalizza il livello ormonale del cortisolo, normalmente molto elevato nelle persone sottoposte a vita stressante.
L’effetto di rallentare l’invecchiamento è stato dimostrato da recenti scoperte dell’epigenetica, la scienza che studia gli effetti del nostro pensiero sul DNA, che hanno evidenziato come la meditazione possa aumentare l’efficienza dell’enzima telomerasi, il cui compito è quello di riparare il DNA (in particolare i telomeri). I telomeri sono porzioni di DNA che si trovano alle estremità dei cromosomi e per la loro funzione possono essere considerati l’orologio biologico della cellula. Il loro compito è quello di riparare i danni che il DNA subisce nella vita della cellula e durante la sua riproduzione; si accorciano ogni volta che la cellula si divide finchè, divenuti criticamente corti, inducono un blocco della duplicazione e la cellula muore.
Questo fenomeno del tutto normale, connesso con l’invecchiamento cellulare, è contrastato dalla telomerasi, un enzima in grado di sintetizzare nuove sequenze telomeriche, consentendo la riparazione del DNA e allungando di fatto la vita cellulare. Questa scoperta, contrassegnata nel 2009 dal premio Nobel per la medicina, dimostra che le persone più longeve sembrano avere l’enzima telomerasi più attivo ed efficiente a riparare i danni sul DNA, ma la cosa interessante è stata la dimostrazione scientifica che la meditazione è in grado di migliorare l’efficienza di questo enzima, prolungando la vita cellulare e di tutto l’organismo.
La pratica dello yoga e della meditazione rallentano dunque l’invecchiamento!
Ma lo yoga e la meditazione, al di là di questi benefici effetti, sono in realtà uno strumento fondamentale per condurci rapidamente e in sicurezza alla meta di un viaggio meraviglioso, che è il vero scopo della vita: un viaggio nell’anima, per entrare in armonia con l’Universo e realizzare questa “Unione”, vero significato della parola Yoga.
http://www.spiritualmente.net/html/dna-coscienza-iperspazio.html -http://www.medicinadolce.it/Fisicaquantisticaemedicina.html
Fonte Immagine: XemmyPuppy.deviantart.com
Rieditato da: http://ragazzaindaco.blogspot.it/)
Quando il caos si fermerà ci renderemo conto di quanto poco abbiamo bisogno, di quanto in realtà abbiamo e del vero valore della connessione umana.